“Nord-Sud” di Anne Secret: Parigi in chiaroscuro

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Nell'ottobre del 2010, Séverine pensava di aver seppellito il suo passato. Dopo la prigione, trovò lavoro in un grande magazzino parigino, tra la cassa e gli scaffali pieni di roba, colleghi discreti e il detestabile capo. Manteneva un basso profilo, non aveva molti amici a parte Nadège, una dipendente che conosceva la sua storia. Ma quando lesse su Le Parisien che Basile Rolzen era stato ucciso a colpi d'arma da fuoco, tutto le tornò in mente: la sua paura, i mesi di carcere e il suo cieco attaccamento a Baptiste, il fratello di Basile, che le faceva girare la testa, e altro ancora. Arrestata per traffico d'armi, all'epoca era solo una piccola lavoratrice, ma si concesse comunque un anno a Fresnes mentre gli altri, i veri criminali, sparivano nel nulla.
Séverine non può fare a meno di indagare, per trovare tracce di quest'uomo che le ha mentito. Questa ossessione la conduce nei corridoi della metropolitana parigina, in rue Lamarck, in avenue de Clichy, nelle officine ferroviarie di Vaugirard e persino nella baia della Somme. Gli uomini la seguono; la minacciano, così il passato non smetterà mai di riaffiorare, come le scale mobili della RER.
Anne Secret ama le città sonnolente fuori stagione, le vecchie reti metropolitane gestite dalla compagnia Nord-Sud negli anni '30, e le strade di Parigi, che esplora nello stile di Patrick Modiano o Dominique Fabre. Ma è affezionata al romanzo poliziesco, più simenoniano che da thriller sanguinolento. Immagina avventure in chiaroscuro e riesce, con una trama minuta, ad agganciare il lettore e a trasportarlo sui marciapiedi bagnati della capitale, nel cuore della notte. "Ricomincia a piovere. Comincio a scendere. Ogni venti gradini, un pianerottolo conduce agli ingressi dei palazzi. I lampioni vecchio stile diffondono una luce irreale. Una donna arriva dalla direzione opposta. Quando mi raggiunge, si ferma, senza fiato..." La scrittura di Anne Secret è al tempo stesso precisa e descrittiva, ma anche inquietante nella sua sobrietà, nei suoi cambi di registro, in questo gusto inquietante per gli angoli di strada che lasciano presagire un futuro. Sa, come le sue eroine, che la morte non è mai lontana.
Libération